Aggiornamento in: Sociale Immigrazione

Rapporto annuale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

Condividi

  Il 2011 rimarrà nella storia come l'anno in cui le istanze di libertà dei popoli dell'area mediorientale hanno portato al cambiamento di governo in diversi paesi e a una rivalutazione del ruolo dei paesi occidentali e delle organizzazioni economiche internazionali. L'instabilità portata dalle proteste nella regione mediorientale e nordafricana e le loro profonde implicazioni geopolitiche hanno attirato grande attenzione in tutto il mondo. Sia per le ragioni di libertà, giustizia ed equità insite nei movimenti che si sono propagati dalla Tunisia all'Egitto e via via ad altri paesi, sia per le ricadute e gli effetti sui movimenti migratori.

Quando la sommossa inizia a dilagare anche in Libia, da qui sono in tanti a fuggire attraverso le frontiere terrestri o tentando la via del mare. Sono soprattutto persone originarie di altri Paesi (Bangladesh, Ghana, Senegal, Mali), residenti e lavoratori da anni in Libia o in cerca di protezione dal loro Paese, provenienti dal Corno d'Africa, dal Sudan, dall'Iraq. Sono uomini e donne che hanno vissuto per anni in attesa dell'occasione giusta per riuscire a trovare un passaggio attraverso il Mediterraneo.

In questo contesto, i dati sulle domande di protezione internazionale in Europa nel corso dell'ultimo anno sono aumentate significativamente, a partire dall' Italia, dove, durante il primo semestre del 2011, è stato registrato un incremento del 102% rispetto allo stesso periodo di riferimento dell'anno precedente.

Il Rapporto dello SPRAR di quest'anno non può quindi esimersi dal ricordare tali avvenimenti.

Consulta la pubblicazione completa.

Questo aggiornamento lo trovi in:
Aggiornato al:
20.12.2012
Article ID:
51121