La Toscana, come l'Italia, ha subito negli ultimi 20 anni un radicale cambiamento, passando dall'essere una regione storicamente di emigrazione ad una di immigrazione.
Il monitoraggio costante e accurato dei bisogni di salute della popolazione immigrata, finalizzato all'attuazione di interventi di sanità pubblica, è una questione di particolare rilevanza per il Sistema sanitario nazionale. Tanto più la presenza degli stranieri diviene consistente, quanto più forte si avverte l'esigenza di studiare a fondo il fenomeno, non solo nei suoi risvolti sociali, culturali ed economici, ma anche nelle implicazioni sanitarie, al fine di compiere delle scelte politico-programmatiche incentrate sui reali bisogni degli immigrati.
L'Agenzia regionale di sanità ha tentato di utilizzare in modo intensivo i dati amministrativi rilevati dai flussi informativi sanitari (e non) correnti (SDO, CAP, RMR, Registro regionale AIDS e flussi sulle malattie infettive, flussi Istat demografici e sull'istruzione) e attraverso studi ad hoc ("Salute in carcere", "Intervento MEDU nella popolazione ROM a Firenze"), nell'ottica di avviare un monitoraggio costante e sistematico dei bisogni di salute della popolazione immigrata e di approfondire lo stato di salute stesso di tale popolazione.
Ma quali sono le evidenze maggiori che emergono dalle analisi congiunte di flussi e ricerche?
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